Pubblicato il Bilancio di genere 2022-23 dell’Ateneo

La forbice delle carriere a vantaggio degli uomini per il personale docente, netta maggioranza di donne nel personale TA (con parità a livelli dirigenziali)

“È necessario potenziare il nostro impegno nel lungo viaggio verso la parità”, è questo il commento del rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi alla luce del nuovo Bilancio di genere 2022-23 dell’Ateneo appena pubblicato dalla Pisa University Press. Il documento aggiorna i dati delle edizioni precedenti e analizza la distribuzione di genere prendendo in esame quattro categorie della comunità universitaria pisana: la componente studentesca, il personale docente, il personale tecnico-amministrativo, e la governance.

Dallo studio emerge una divaricazione fra carriere femminili e maschili che nel caso del personale docente vede ai vertici della carriera il 76% di professori ordinari e il 24% di professoresse ordinarie (con percentuali di donne minori alla media nazionale nel settore delle STEM). Tra il personale tecnico e amministrativo, c’è invece una forte maggioranza femminile (circa il 62% sul totale) che permane a tutti i livelli della carriera ad eccezione di quelli dirigenziali dove si raggiunge la parità.

Per quanto riguarda la componente studentesca, il Bilancio evidenza il fenomeno della segregazione orizzontale, ovvero una prevalenza di studentesse in alcune discipline (nell’area medica e in quella umanistica) e una maggioranza maschile nelle aree STEM (molto netta nelle discipline ICT dove le studentesse sono meno del 13%). Per quanto riguarda la componente studentesca nel suo complesso le studentesse iscritte sono quasi il 52%, e quelle laureatequalcosa in più, e con tempi di laurea e voti migliori rispetto ai colleghi maschi. Tuttavia gli iscritti ai corsi di dottorato sono 59% maschi e 41% femmine, con le percentuali che diventano 56% uomini e 44% donne tra coloro che conseguono il titolo. Inoltre, anche nei dottorati si conferma la segregazione orizzontale (Ingegneria: 71% di dottorandi e 28% di dottorande, ICT: 76% di dottorandi e 24% di dottorande).

La governance, infine, si caratterizza per una diffusa prevalenza maschile, anche in conseguenza del fatto che le possibilità di accesso ad alcune posizioni sono connesse al ruolo di appartenenza, e pertanto la scarsa presenza femminile negli incarichi di governo è da porre in collegamento con la scarsa presenza femminile nelle posizioni apicali della carriera scientifica.

“I dati mostrano come il percorso delle donne sia contraddistinto da quel fenomeno che in letteratura viene definito leaky pipelineovvero “il tubo che perde” – ha commentato il rettore Zucchi nella premessa al Bilancio – un’immagine che sta a identificare la progressiva dispersione delle donne con l’avanzamento delle carriere scientifiche. È necessario per questo potenziare il nostro impegno nelle strategie di cambiamento e favorire la conciliazione dei tempi di vita e lavoro”.

“Ci sono comunque segnali positivi, a dimostrazione che l’Ateneo si stia muovendo nella giusta direzione – dice la professoressa Nadia Pisanti che ha coordinato il gruppo di lavoro per la redazione del Bilancio – ad esempio, nei 20 Dipartimenti del nostro Ateneo, sino al 2019 c’era una sola direttrice, nel 2023 ce n’erano tre, con l’ultima tornata elettorale appena trascorsa siamo arrivati ad otto”.

“Tra i punti di forza – prosegue la professoressa Pisanti – abbiamo inoltre le azioni di contrasto a forme di discriminazione quali quelle fondate sull’orientamento sessuale, dove il nostro Ateneo è stato pioniere nazionale, ed è sempre notizia recente il potenziamento con una unità di personale in più del neonato l’Ufficio per l’Eguaglianza e le Differenze, che, ricordiamo, costituisce una tra le prime strutture amministrative con focus specifico sulle questioni genere istituita nel panorama degli Atenei italiani”.

Il “Bilancio di genere 2022-2023” è stato redatto da un gruppo di lavoro nominato dal rettore e presieduto dalla professoressa Nadia Pisanti, di cui hanno fatto parte il dottore Francesco Giorgelli, il professore Mauro Sylos Labini, le dottoresse Alessandra La Spina e Francesca Pecori, e la professoressa Renata Pepicelli, Delegata in “Gender studies and equal opportunities”.

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